#33 - La sintesi finale


Eccoci, ahimè, giunti alla fine del nostro viaggio!
La strada è stata ricca di avventure: ci siamo tuffati nel passato, dove abbiamo rispolverato usanze e tradizioni della mia amata Terra, la Sicilia; abbiamo dato un sbirciatina al futuro, vestendo i panni di inventori all'avanguardia; ci siamo armati di scarponi, sciarpe e cappello e siamo giunti fino i -50° della Yacutia, dove abbiamo scoperto che lo scacciapensieri ha una storia molto più straordinaria di quella che pensavamo.
Ma ripercorriamo insieme i vari step che, a seguito di questa ulteriore analisi, ci permetteranno di trarre le nostre conclusioni su questa esperienza.

L'origine del nostro percorso è stata Milazzo, la cittadina nella quale sono nata e cresciuta, e della quale abbiamo scoperto la storia, le bellezze che attirano i turisti da tutto il mondo, e le curiosità che la riguardano: a tal proposito, abbiamo scoperto che una giovane e sconosciuta Penelope Cruz vi ha recitato uno dei suoi primi film e ci siamo rispecchiati nelle parole della nostalgica Teresa di Federico De Roberto.


Dopo aver piantato le radici della nostra ricerca, ecco che la scelta dell'oggetto da analizzare non è potuta non ricadere sullo scacciapensieri, protagonista indiscusso dei racconti dei miei nonni della loro infanzia e affascinante strumento musicale. Una sbirciata alle prime pagine di ricerca su Google, ci hanno subito permesso di intuire che l'oggetto non è poi così sconosciuto: le nostre nuvole di parole contano più di cento diversi nomi con i quali lo strumento è conosciuto in tutto il mondo, nelle varie lingue e nei vari dialetti. 
Tramite i proverbi abbiamo scoperto qualche dettaglio della sua storia in Sicilia, dove esso è simbolo insieme alla coppola ed il carretto, lo abbiamo studiato in tutte le varie forme nelle quali esso esiste, compiendone una completa tassonomia e ne abbiamo ricercato le tracce nel mondo dei francobolli. Nel nostro viaggio, tuttavia, il nostro "essere ingegneri" non poteva venir meno: abbiamo ricercato dunque i materiali con i quali esso può essere prodotto, scoprendo le differenze tra la versione artigianale e quella industriale, studiato la scienza e tecnica che riguardano i metodi di produzione e la nascita del suono, analizzato le varie componenti e ci siamo cimentati nei panni di inventori, creando una versione I-Tech dello strumento. 

"Abbandonato" il mondo scientifico, ci siamo catapultati nell'aspetto ludico del nostro percorso: tramite i Google Patents, abbiamo scoperto i vari brevetti dello scacciapensieri conferiti nel tempo, ci siamo confrontati con i numeri della cosa nella smorfia napoletana e abbiamo individuato nel mondo del cinema e dei fumetti tre personaggi che possiamo collegare ad esso. Ennio Morricone, compositore della colonna sonora del film western "Per qualche dollaro in più" che, fa largo uso delle vibrazioni del marranzano per le sue melodie; Snoopy, che a seguito del film d'animazione "A boy named Charlie Brown" diventa personaggio immagine di una linea di Scacciapensieri venduti in America; Abramo Lincoln, il quale storia vuole che fosse un appassionato musicista dello scacciapensieri, come è possibile ammirare nella pellicola "Alba di Gloria". I riflettori sono stati puntati a questo punto sulla mia cameretta del Collegio Einaudi, nella quale vivo a Torino, dove conservo gelosamente uno scacciapensieri che mi ricorda le mie radici. 
Giunti quasi al termine del nostro viaggio, abbiamo riscoperto una TedTalks di due attori russi, da noi consacrati come protagonisti della cosa, che ci hanno fatto divertire ed affascinare, e inspirandoci al Museo dell'Innocenza di Orhan Pamuk, abbiamo creato il nostro "Museo dello scacciapensieri", un viaggio geografico e culturale alla scoperta della sua storia. Infine, la nostra analisi si è conclusa con un abbecedario dello scacciapensieri, riassunto della mappa concettuale e della nuvola dei nomi precedentemente elaborata.

Il nostro percorso finisce qui, tuttavia possiamo a gran voce affermare di esserci arricchiti: aldilà delle pure nozioni di storia e tecnica, riusciamo realmente ad apprezzare l'umiltà di questo strumento.
Quel suono scabro, quella lamella che vibra incessantemente, racconta: racconta una storia, mille storie, miliardi di storie diverse, di diversi popoli e di diversi paesi e fra esse, in particolare, racconta della mia Sicilia, dei miei nonni, dei miei antenati... Di un tempo così lontano, dal quale mi sento anni luce più avanti per tanti motivi, ma al quale in fondo appartengo e sono legata. 
Ho scoperto nello scacciapensieri, grazie agli step che compongono questo blog, un alleato: esso mi aiuta, grazie alla sua pura materialità, a tenere vivo e acceso questo legame indissolubile, e a ritrovare "casa" quando sono lontana dalla mia famiglia.


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