#14 - La cosa come simbolo


Trinacria

Il binomio scacciapensieri e Sicilia sembra indissolubile: distribuito in tutte le province dell'isola, il marranzano è un simbolo sonoro "tipicamente" siciliano, che ha finito per assumere persino tratti stereotipati. Le prime testimonianze certe sullo strumento sono di natura letteraria e risalgono al massimo alla fine del XVII secolo. La parola "mariolu", nell'accezione di strumento sonoro, compare in un dizionario manoscritto della lingua siciliana conservato nella Biblioteca Regionale di Palermo. E' molto probabile che tuttavia lo strumento fosse arrivato in Sicilia già da molto prima, nel tardo medioevo, quando lo strumento si diffuse in tutta Europa. Il nome si ricollega direttamente al suo uso originario, ovvero quello di segnalare ladri ed altri malintenzionati dalle campagne.
Al giorno d'oggi, insieme alla coppola, al carretto ed alla trinacria, il marranzano è uno dei simboli più conosciuti della regione e ciò trova le sue motivazioni alla fine dell'800, quando si iniziò, in posti turistici come Taormina, a strumentalizzare la musica siciliana a fini turistici. Ma è in realtà durante il ventennio fascista che si consolida la formula del gruppo folkloristico, e quindi l'imponente figura del nostro strumento, attraverso le riprese dell'Istituto Luce: la propaganda voleva infatti mostrare la Sicilia come un luogo nel quale regnava l'allegria tramite balli allegri e festosi. La tradizione al giorno d'oggi torna alla nostra mente durante le sagre, dove i gruppi vestiti folkloristici continuano ad esibirsi con i vestiti tipici per intrattenere i più grandi ed i più piccoli.

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